In effetti è una delle domande che mi pongo anche io. In fondo il bello di questo gioco sta proprio nello sfidare se stessi, il che dovrebbe andare al di la del “chi lo ha più lungo” (il tee shot).
A livello professionistico mi colpisce come ci siano par 5 dove certi giocatori arrivano tranquillamente in green con un ferro medio di secondo.
La conseguenza è che per certi giocatori di circolo i battitori gialli non costituiscono più una sfida.
Posto che, essendo scarso, io i problemi me li creo da solo con talento notevole , parto dal principio che per quelli bravi e lunghi (soprattutto la prima cosa), il par del campo dovrebbe sempre essere una sfida ardua e sfidante e questo dovrebbe essere dato dal disegno più che dalla lunghezza.
In passato mi sono divertito più di una volta a giocare solo con i ferri a partire dal tee shot, piuttosto che in femminile compagnia, a giocare dai rossi, per scoprire un campo noto come non lo avevo mai conosciuto.