Concordo con Mignuz. Anche secondo me la squalifica a priori per la Regola 6-6a non cancella il tentativo di infrazione alla 6-6d.
C’è un passaggio della sentenza che recita:”Come noto, relativamente alla figura giuridica del <delitto impossibile> la dottrina ha elaborato il concetto del <tentativo inidoneo> secondo il quale è esclusa la punibilità quando l’azione non ha determinato il risultato in quanto insufficiente, e perciò inidonea, a produrlo”. Questo, immagino, secondo la giustizia ordinaria.
Ma la giustizia sportiva ed in particolare il Regolamento di Giustizia della FIG prevedono espressamente il caso di tentativo punendolo anche se l’illecito non si verifica. L’articolo 9 infatti recita:
Art. 9 – Tentativo
1. Il Circolo, l’Associazione od il tesserato che compia atti idonei, diretti in modo non equivoco a commettere una violazione delle norme statutarie o regolamentari della Federazione, ovvero che ne sia responsabile, è punito anche se l’azione non si compie o l’evento non si verifica, con la sanzione prevista per l’illecito che si è tentato di commettere.
2. Se il colpevole, volontariamente ed autonomamente desiste dall’azione, soggiace soltanto alla sanzione per gli atti compiuti qualora questi costituiscano per sé un’infrazione diversa.
3. Se il colpevole volontariamente ed autonomamente impedisce l’evento, soggiace alla misura stabilita per l’infrazione, diminuita da un terzo alla metà.
Pertanto, a mio avviso, il giudice avrebbe dovuto comunque punire il tentativo del minore anche se, a causa della squalifica per omessa sottoscrizione dello score da parte del marcatore, tale tentativo è risultato inidoneo e l’azione non avrebbe potuto produrre alcun risultato. Magari sanzionandolo con la pena minima prevista diminuita a sua discrezione.
- Questa risposta è stata modificata 6 anni, 9 mesi fa da Roberto Russo.