Ecco i miei 2 cents…
Egregio Prof. Chimenti,
scrivo a Lei in quanto rappresentante istituzionale del golf in Italia, prendendo spunto dalla recente decisione di portare l’iscrizione, passo obbligatorio per poter giocare in Italia, a 100€ l’anno dai 75 che erano.
Prima di entrare in tema, mi lasci dire chi sono e come sono arrivato al golf. Io sono un 55enne, impiegato in una industria chimica, per lavoro per oltre 20 anni ho girato praticamente tutto il mondo. Negli anni 80 ero andato a vedere al Margara (AL), ma le quote allora erano inarrivabili per un 22enne tecnico di laboratorio. Più avanti, dopo gli anni 90, ho scoperto che molti miei colleghi tedeschi, spagnoli, inglesi, americani, olandesi erano giocatori di golf, alcuni assidui frequentatori e soci di club, altri di tanto in tanto andavano semplicemente a fare qualche buca in campi pubblici. Due amici, uno inglese, l’altro statunitense, mi hanno portato a provare a fare qualche tiro in CP.
Quando nel 2015 ho cambiato lavoro, riuscendo ad avere più tempo libero, neppure ho pensato al golf come opzione. Non avevo idea che ci fossero ben 3 campi a 10 minuti da casa mia, non ho mai letto nulla sui giornali locali, mai sentito dire di offerte per provare a giocare, mai vista una dimostrazione in piazza. E’ stato per il classico colpo di fortuna che mia moglie ha sentito di un campo a Tassarolo, ed è lei che mi ha spinto ad informarmi.
Ho scoperto che il golf è cresciuto in Italia, anche se ancora lontano anni luce dai costi e dalle possibilità di Inghilterra e Stati Uniti, ed è diventato uno sport ‘quasi’ alla portata di tutti. E’ ancora caro, quasi al limite delle mie possibilità, ma è fattibile, tanto che ora sono socio al Colline del Gavi.
Adesso che sa qualcosa di me, mi permetta di dirle che non sono questi 25€ in più di tessera che mi impediranno di continuare a giocare, almeno per il momento. Ma questi 25€ in più, a mio parere, rappresentano un ulteriore ostacolo alla diffusione di questo splendido sport, e potrebbero presto portare tante altre persone a smettere, e altre non inizieranno, ed i circoli spariranno… Tutto il percorso per poter andare in campo, anche se ha una sua logica, è troppo complesso e può facilmente far perdere d’animo chi si avvicina al golf senza essere introdotto da un amico.
Un momento… ma CHI si avvicina? La promozione golfistica, che adesso so esistere, è praticamente invisibile. Come è possibile portare persone al golf quando se ne sente parlare solo in merito a ‘pasticci’ fatti con la politica per inserire i fondi Ryder in finanziaria?
Caro presidente, quei 100€ di tessera li pagherò molto volentieri se si trasformeranno in buona comunicazione, in promozione, in golf portato con metodo e costanza nelle scuole, nelle piazze, nelle sagre di paese, per far vedere a tutti che il golf non è (più) solo lo sport di ricchi vecchietti annoiati. Sarò lieto di pagare 100€ alla federazione se questi si tradurranno in politiche federali per semplificare ed agevolare l’avviamento al golf ‘ricreativo’ per i golfisti in erba, senza ambizioni di gare, ma solo per praticare uno splendido sport all’aria aperta.
Secondo me il golf, se vuole crescere, deve uscire dai circoli ed incontrare la gente dove vive, ed è questo che spero di veder fare, con impegno ed entusiasmo, alla federazione ed ai circoli.
Da parte mia, proverò a proporre al mio circolo di partecipare (gratuitamente!) ad una manifestazione della mia città che si ripete da oltre 20 anni, e che vede esibizioni, gare e dimostrazioni di MTB, softair, pallavolo, rugby eccetera, con un passaggio di circa 8/10 mila persone.
Cordiali saluti