Colgo l’occasione di riaprire il mio diario dopo la gara di oggi a Zoate.
Oggi era l’ultimo giorno della stagione con i green fee a costo ridotto a Zoate e ho deciso di iscrivermi alla gara (60€ green fee + gara). Dopo un rapido riscaldamento al driving range mi avvio al tee della 1, che toppo clamorosamente e chiudo con una bella X (vi risparmio i dettagli).
Dopo 4 buche in cui avevo fatto 4 punti (2 doppi e 2 X) mi viene detto da un Marshall che, siccome ero 54 ma giocavo 36, sarei dovuto partire dai verdi (ne ero assolutamente all’oscuro, ma poteva essere un mio limite). Risultato: le prime 4 buche diventano 3 X e 1 doppio (in un par 3 i gialli e i verdi coincidevano). Questo perché i gialli sono più indietro di 2 bastoni dai verdi e non mi poteva dare buona la seconda buca anche se comunque ero partito più indietro (senza quindi aver vantaggi).
Comunque sia vado avanti anche con la buona compagnia dei compagni di partita e alla fine faccio 20 punti stb. Non molto buoni ma che riescono a chiarirmi un po’ le idee su cosa lavorare:
Al di fuori del mio campetto pitch & put, questa era la prima gara dopo il ritrovo dello Chervò di dicembre 2016 e mi sono accorto che l’unico modo di migliorare sul campo è giocare su campi a 18 buche, provando così le diverse situazioni che vengono fuori. E cercare di conoscere il campo, visto che non è sempre utile il Driver al tee…
3 buche le ho buttate a causa di uscite dal bunker disastrose (che finivano o nell’altro bunker, o rattonavano da qualche altra parte)
Non devo provare il par del campo, azzardando colpi che altrimenti non farei mai, ma giocando con la strategia del mio hcp (quando l’ho fatto oggi ha pagato!).
Devo lavorare su legno 5 e ibrido 4, i due legni che pratico meno.
Oggi i ferri, al di là di qualche colpaccio, giravano bene, così come il driver.
Bisogna lavorare duro…