Quando fu annunciata la candidatura dell’Italia per ospitare la Ryder Cup del 2023, originariamente prevista per il 2022, molti pensarono che quel tentativo sarebbe caduto nel vuoto e il nostro Paese sarebbe stato sconfitto ancora una volta.
Con grande stupore e gioia, invece, quella candidatura andò a buon fine e così tra poco più di due anni l’Italia, e nello specifico Roma, ospiterà la Ryder Cup. Un’occasione unica e irripetibile per il nostro movimento golfistico, troppo spesso bistrattato e sottovalutato, ma che negli ultimi anni si sta affermando ai massimi livelli soprattutto grazie alla straordinaria crescita di Francesco Molinari.
Chi non è appassionato di golf, tuttavia, si starà sicuramente chiedendo cosa sia la Ryder e perché è così importante che venga disputata in Italia; oggi cercheremo di dare una risposta, si spera esaustiva, a questo quesito.
Cosa è la Ryder Cup?
La Ryder Cup è con ogni probabilità il torneo di golf più affascinante, importante e famoso a livello globale. La competizione viene giocata ogni due anni e viene disputata dai migliori golfisti del pianeta. Da una parte c’è il Team Europa e, dall’altra, il Team USA che per una settimana si danno battaglia senza esclusione di colpi.
Il torneo fu pensato e realizzato nel lontano 1929 quando un certo Samuel Ryder, facoltoso mercante britannico, pensò di organizzare e di sponsorizzare una competizione che avrebbe visto come protagonisti i più forti giocatori statunitensi e britannici. Il torneo riscosse sin da subito un successo assoluto e per più di cinque decenni mantenne la sua intelaiatura originaria, senza subire modifiche di nessuna sorta.
Poi, nel 1979, data anche l’esplosione del fenomeno golf a livello mondiale ed europeo, i vertici mondiali decisero di aprire le porte del torneo e di inserire all’interno della compagine britannica i migliori golfisti europei. Il Team UK divenne così il Team Europa e da quel giorno il torneo divenne una sorta di fenomeno di culto, capace di avvicinare al golf sempre più appassionati.
Oggi, a distanza di più di 40 anni da quella storica decisione, la Ryder Cup è la terza manifestazione sportiva con il maggior seguito al mondo, subito alle spalle delle Olimpiadi e dei Mondiali di Calcio e con ogni probabilità nel 2023 sarà trasmessa come di consueto su Sky. Dati che parlano da soli e che ci raccontano di un torneo dal fascino e dal prestigio antico, immutato nel corso dei decenni e capace ancora di far sognare gli appassionati di questo magnifico sport.
Per tutti questi motivi, e non solo, il fatto che l’Italia sia stata scelta per ospitare l’edizione del 2023 riveste un’importanza fondamentale per tutto il nostro movimento che, anche grazie all’enorme quantità di fondi stanziata e alle tante sponsorizzazioni, potrà così riammodernare le strutture e investire nei settori giovanili. Un contributo fondamentale al golf italiano sta giungendo, come detto, anche da Francesco Molinari, primo europeo e vincere un torneo major, ma che non prenderà parte al prossimo torneo che verrà disputato a Phoenix, Arizona, torneo in cui secondo le scommesse online di Betway, a quota 4,00, il favorito per la vittoria finale è lo statunitense Kyle Stanley.
Un’occasione da non perdere
Quando vengono organizzate manifestazioni importanti come la Ryder Cup, per il Paese ospitante è un’occasione unica. I fondi pubblici, in uno con le tante sponsorizzazioni milionarie come quella di Rolex, fanno sì che inevitabilmente arrivi un incredibile fiume di denaro che però deve essere gestito nel modo migliore.
Per il golf azzurro si tratta di un’occasione probabilmente irripetibile anche in considerazione del fatto che in 90 anni di vita della Coppa questa sarà la terza volta in assoluto in cui verrà disputata al di fuori del territorio britannico. La cultura golfistica in Italia va ancora costruita e per farlo c’è bisogno di partire dal basso, dai circoli e dai settori giovanili che troppo spesso in passato sono stati trascurati anche a causa della scarsezza dei fondi a disposizione. Se in passato il golf era considerato uno sport per ricchi, oggi non è lo è più e le recenti prestazioni dei fratelli Molinari e di Manassero non hanno fatto altro che dare ulteriore slancio a un movimento già in crescita.
Il lavoro da fare in tal senso è ancora tanto ma la sensazione è che finalmente la strada intrapresa sia quella giusta e da appassionati e amanti di questo splendido sport non possiamo fare altro che augurarci che l’arrivo della Ryder Cup in Italia possa fare da volano per tutto il movimento.