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5 Giugno 2018 alle 14:12 #24706
Verso la fine del mese di marzo, avendo un piccolo gruzzolo di miglia Alitalia in scadenza, trovo la possibilità di usarle per un viaggio in Costa del Sol a cavallo del weekend del 2 giugno. Non ci penso più di tanto, prenoto i voli Roma – Malaga e si parte con l’organizzazione.
Grazie a @Sarastro conosco golfinspain.com, organizzazione che fa da broker per viaggi golfistici in Spagna. A vedere il sito onestamente non gli si darebbe una lira, ma contattandoli si capisce che sono molto preparati e professionali. In più hanno il grande vantaggio di avere dei prezzi imbattibili.
Chiedo un viaggio taylormade, non trovando tra i loro pacchetti nulla di adatto a me, e nel giro di poche ore mi rispondono con una proposta: tre notti al Guadalmina Golf & Spa Resort più due green fee in campi della zona consigliati sia da @Vaniglia che da golfinspain. Ci scambiamo un po’ di email con mie richieste di variazioni e aggiustamenti, e alla fine arriviamo alla proposta finale. Pago un anticipo del 30%, il resto due settimane prima di partire, ed ottengo per un prezzo di 550 € dei servizi che, se presi singolarmente sui siti (alloggio, green fee, noleggio sacca) sarebbero costati oltre 800 €!
Aggiungo al pacchetto di golfinspain.com la prima notte in un albergo subito fuori l’aeroporto (il volo arriva alle 23.30) e il noleggio di una macchina per 4 giorni. Quanto alla macchina prenotando con autoeurope.com pago appena 30 € per una categoria tipo Focus o similare, che poi alla consegna sarà una 500L.
Il volo di andata è in perfetto orario, recuperiamo velocemente l’auto e in pochi minuti siamo all’Holiday Inn Express subito fuori l’aeroporto. La mattina successiva visitiamo il centro di Malaga, avendo l’impressione di una bella cittadina ben curata, poi a ora di pranzo ci dirigiamo verso la nostra meta. Sono circa 70 km di autostrada, lungo i quali si capisce bene che questa zona è stata costruita a uso e consumo del turista (golfista) inglese. La zona è abbastanza brulla ma di tanto in tanto, anzi spesso, appaiono zone edificate negli ultimi anni o decenni, e campi da golf ovunque. Lungo l’autostrada si susseguono i cartelli “Costa del Sol, Costa del Golf”, a far capire la vocazione dell’area.
Arrivati in hotel veniamo accolti dallo staff che, tra le altre cose, mi consegna i voucher per i tee time prenotati e un ragazzo, dedicato solo a questo, mi spiega tutto quello che voglio sapere sul golf in zona. L’hotel sorge a Guadalmina, una zona completamente costruita con villette e begli appartamenti turistici, attorno al golf club che ha due campi 18 buche da campionato, un p&p da 9 buche e vaste zone di pratica.
Nella reception trovo anche la sacca che avevo preso a noleggio per questi giorni. Si tratta di un set Wilson ProStaff HDX composto da driver, legno 3, ibrido 4, ferri 5-P+S e putter. Non un set di primo livello ma le agenzie di noleggio con cui lavora golfinspain non hanno sacche Titleist, Callaway, ecc. ma per il mio livello ho deciso che un set più o meno qualsiasi per un paio di giri senza pretese potesse andare bene.
La stanza che abbiamo chiesto è una superior deluxe con vista mare, e in effetti affacciamo proprio sulla piscina del resort e subito dietro c’è la spiaggia.
Pomeriggio dedicato a prendere un po’ di sole e visitare le zone attigue, in particolare la ricca e sfarzosa Port Banùs, domani si gioca.
5 Giugno 2018 alle 16:02 #24716Il sabato è giornata di golf al Santa Clara GC di Marbella. Ho il tee time prenotato alle ore 10.10 e su consiglio del “golf assistant” dell’hotel intorno alle ore 8.30 sono in macchina per raggiungere il circolo. Alle 9 sono al parcheggio, e già si capisce che è un posto di livello assoluto. Dal parcheggio per arrivare alla clubhouse si passa attraverso il parcheggio dei cart, dove ce ne saranno stati almeno cinquanta carichi e allineati. Un cartello invita a prenderli anche in assenza di personale al gabbiotto e così faccio. Carico la sacca, faccio un centinaio di metri e imbocco il porticato al piano terra della clubhouse, un palazzo con finiture in marmo che mi ricorda, anche se con meno storia, la clubhouse di Castelgandolfo. A metà del porticato c’è l’ingresso del pro shop, grande come un supermercato di medie dimensioni, in cui si gestiscono anche tee time, pagamenti, ecc. Di fronte un gabbiotto con i mestri per chi vuole prendere lezioni, a quell’ora ancora chiuso. Sono le 9, chiedo se posso anticipare il tee time e mi assegnano le 9.40 Salgo al bar per prendere qualcosa da bere, e vado in campo pratica per scaldare le articolazioni.
Sono l’unico al driving range, perfettamente curato con erba pari a quella dei fairway, e posso testare per la prima volta i bastoni che ho affittato. Subito buone sensazioni con i ferri, è la prima volta che gioco con la grafite e devo dire che mi dà una buona confidenza. Bene anche con ibrido e legno 3, bastone che non ho nella mia sacca a Roma, malissimo il driver. E’ molto più corto di quello che uso abitualmente, a occhio direi 2-3 pollici. Inoltre mi sembra avere una testa con un disegno decisamente curvo. Sta di fatto che avrò serie difficoltà a gestirlo per tutta la vacanza. Quando riesco a colpire nello sweet spot partono bei missili dritti come fusi che superano in un paio di occasioni i 200 metri in piano, ma molto più spesso partono dei brutti slice.
Vado sul tee della 1, dove scopro che i signori che avrebbero dovuto giocare con me non si sono presentati, quindi vado da solo. La cosa non mi dispiace affatto, in genere preferisco giocare in compagnia se è un campo che non conosco, ma al 99% sarebbero state persone come me alla prima volta su quel campo, quindi preferisco starmene in santa pace.
Il primo driver si apre il slice e sono sul fairway della buca accanto, recupero con il ferro e chiudo la buca con un doppio. Segnerò, più per divertimento che per altro, tutti i colpi, e a fine giornata divertendomi a contare mi sembra di aver fatto circa 33 punti, ma onestamente non mi interessa nulla. Sono da solo a giocare su un campo MERAVIGLIOSO, con buche che salgono e scendono con dislivelli da vertigine, scavate nelle gole tra collinette o inerpicate su coste di montagna ripidissime. Il cart è un vero obbligo su questo percorso, non ho visto nessuno senza. Il gioco è abbastanza buono, tranne i tee shot, al punto tale che dopo un po’ passo al legno 3 dal tee, e il putter. Anche questo bastone mi fa penare parecchio, è molto diverso dal mio e nel colpo che richiede più feeling si sente tantissimo. La forma della testa e l’attaccatura sono molto differenti rispetto al mio putter, costringendomi a una posizione per me innaturale. Tanto è vero che se non sto troppo concentrato assumo la mia posizione abituale col risultato che colpisco puntualmente a terra con la testa prima dell’impatto, con colpi ovviamente molto corti.
Il gruppo davanti a me è abbastanza veloce e sono partiti almeno quindici minuti prima di me, il gruppo dietro è formato da due ragazzi di livello almeno pari al mio, se non peggio, quindi gioco in totale serenità. Peccato solo per un vento sferzante che si alza nelle buche centrali fino ad essere molto fastidioso, anche perché non ho nulla per coprirmi.
Le buche in salita e discesa si susseguono, ma sono un paio di buche in salita a colpirmi. Ad una buca arrivo sul tee, do uno sguardo al cartellone informativo e vedo che sono 300 metri par 4. Ok, buca facile dico io. Mi giro, guardo la bandiera, e la vedo almeno trenta metri, se non di più, sopra di me… Per fare 300 metri ci vorranno tre colpi, e il terzo rimbalzerà dal fringe giù nel bunker… Qualche buca dopo, di pari lunghezza e par, mi alzo per guardare la bandiera e vedo il gruppo davanti a me sul green. Erano talmente in alto rispetto a me, e con una tale ripidità, che avevo l’impressione che mi sarebbero caduti addosso da un momento all’altro. Anche qui tre colpi per arrivare nei pressi del green.
Due note di colore: in alcuni punti del percorso ci sono signori che offrono sacchetti di palle recuperate a 20 euro, sicuramente provenienti dal greto del fiumiciattolo secco che attraversa il percorso. Altra nota, sul tee della 11 c’è un avviso di fare attenzione ai beni personali tra la 11 e la 15 perché girano dei ladri…
Il percorso è bellissimo, divertente e tecnico. Se si va storti è molto probabile perdere la palla o vederla cadere su buche qualche decina di metri più in basso. Alcuni green sono ricavati su terrazzamenti, io me la sono cavata bene grazie ai ferri che ho giocato discretamente e a un po’ di fortuna. A fine giro avrò perso forse 4-5 palle, e dato il percorso mi pare un miracolo.
Altro miracolo, o meglio piacevolissima sorpresa, aver concluso il giro in tre ore e mezzo. Avevo tutti i vantaggi del caso: ero solo, non ho quasi mai aspettato (anche perché se vedevo il gruppo davanti a me vicino magari su alcuni colpi giocavo due palle, oppure provavo qualche putt, scattavo una foto, ecc.), avevo il cart, non ho perso tanto tempo a cercare palle. Ma chiudere il giro in 3,5 ore è una vera goduria.
Il green fee sul sito costa tra i 63 e i 98 euro, a cui aggiungere 37 euro di cart, ma ne vale davvero la pena.
5 Giugno 2018 alle 18:11 #24718Il giorno successivo il tee time è prenotato sul campo del resort. Il Guadalmina Golf Club ha due percorsi principali, il nord e il sud. Io gioco su quest’ultimo, e per facilitare la vita agli ospiti dell’hotel invece che partire dalla buca 1 si parte dalla 11. Questo perché le buche 1 dei due percorsi partono, ovviamente, dalla clubhouse del circolo, che però dista circa cinque minuti in auto dal resort. La buca 11 invece è meravigliosamente adagiata lungo la spiaggia, e il suo tee confina con il ristorante e la sala colazione. In pratica in due minuti passo da eggs&bacon al battitore.
Vicino alla 11 c’è anche un piccolo ufficio in cui gestiscono i tee time dalla 11, con anche gadget e bevande disponibili. Lì ottengo l’ultimo cart, non indispensabile su questo percorso ma visto che oggi mi accompagna mia moglie meglio andare comodi.
La prima buca, complice anche l’assenza di riscaldamento e il bacon, non è fantastica, e anche le successive non sono memorabili. Ho meno feeling di ieri, meno concentrazione di sicuro e meno sicurezza coi ferri. Nelle seconde nove, o meglio a partire dalla 1 visto che io sono partito dalla 11, gioco insieme a una coppia attempata di residenti del luogo, due facoltosi signori spagnoli molto simpatici. Lui ha un buon tocco, ma 80 anni abbondanti e evidenti problemi fisici, che però non gli impediscono di godere del gioco andando in giro col suo bel cart zeppo di bandiere spagnole. Lei più giovane ma molto meno abile.
Anche oggi si alza un vento fastidioso, che non ci abbandonerà per tutto il giorno.
Campo spettacolare per vedute e per come è stato incastrato e armonizzato con l’urbanizzazione. In molte buche sembra di tirare dal salone di qualche facoltoso inglese, ma il tutto senza sembrare di reciproco disturbo. Molto scenografica la buca 10 che scende diretta verso il mare, bellissima la 11 che costeggia la spiaggia, particolari alcune buche tra laghetti e giardini privati.
Green fee da sito, 155 € per il percorso sud, 98 € il nord, circa 40 il cart.
Mi scuso per le foto che ritraggono il sottoscritto, la fotografa moglie non ha saputo cogliere il solo fascino del campo
6 Giugno 2018 alle 12:39 #24733AnonimoInattivo- Offline
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Punti: 0Bellissimo racconto e ottimo “servizio” per chi cerca ispirazione ed indicazioni per una vacanza di golf! Grazie
6 Giugno 2018 alle 16:14 #24744Ultima foto fighissima da inquadrare
6 Giugno 2018 alle 16:29 #24745Veramente ottimo diario che fa capire quanto siamo indietro per il turismo golfistico, dalla nostra abbiamo tutti i patrimoni turistici che di certo aiutano anche se non abbiamo una Costa del Golf…
6 Giugno 2018 alle 16:54 #24748Solo di campi 350€ e con 550 € ci è uscito anche l’alloggio (per due?) e la sacca?
6 Giugno 2018 alle 18:50 #24749Solo di campi 350€ e con 550 € ci è uscito anche l’alloggio (per due?) e la sacca?
Il solo alloggio, se preso dal sito del resort, costava 590 €
I due green fee in totale 250 € e il noleggio sacca intorno ai 50 €
Praticamente se avessi preso tutto da solo avrei speso quasi 900 €, invece gli stessi servizi tramite golfinspain sono costati 556 €. Evidentemente hanno un listino a loro riservato perché gli procacciano molti clienti, ma il rapporto qualità/prezzo è sbalorditivo. Se proprio devo trovare una pecca è che non offrono noleggio sacche di prima qualità, ma per il resto se avrò modo di tornare da quelle parti mi servirò sicuramente ancora di loro. Ottimi nell’organizzazione e nelle comunicazioni, rispondo alle email velocemente e cercano di accontentarti in tutto.
Piccola postilla al resoconto: i due campi avevano un minimum hcp, rispettivamente 30 e 27, ma nessuno si è sognato di verificarlo e sono strasicuro che una bella fetta della gente che ho visto giocare era sopra 30.
6 Giugno 2018 alle 18:52 #24750Veramente ottimo diario che fa capire quanto siamo indietro per il turismo golfistico
Più che altro fa capire come potremmo risollevare le economie di intere zone che ne avrebbero bisogno facendo giusti investimenti.
Ultima foto fighissima da inquadrare
L’ultima foto è davvero bella ma non voglio dare troppa soddisfazione a mia moglie
7 Giugno 2018 alle 13:11 #24756Veramente ottimo diario che fa capire quanto siamo indietro per il turismo golfistico, dalla nostra abbiamo tutti i patrimoni turistici che di certo aiutano anche se non abbiamo una Costa del Golf…
Ho pensato la stessa cosa, “incredibile” come siano organizzati e come abbiano saputo creare attrattiva turistica legata allo sport, senza dubbio ci sarebbe parecchio da imparare.
Grazie per il racconto dettagliato e per i consigli. Non sono mai stato in quella parte della Spagna, oltre a mare e golf c’è qualcosa da fare/vedere?
7 Giugno 2018 alle 15:55 #24759Grazie per il racconto dettagliato e per i consigli. Non sono mai stato in quella parte della Spagna, oltre a mare e golf c’è qualcosa da fare/vedere?
Anche per noi era la prima volta nel sud della Spagna. Avendo pochi giorni a disposizione e bisogno di relax non abbiamo girato molto, comunque Malaga vale una visita di una giornata, Marbella ha un bel lungomare per una passeggiata, a sud di Marbella c’è Port Banùs che è una specie di Porto Cervo col mare brutto.
Volendosi spostare in auto da Marbella in un’ora si arriva a Gibilterra, in due a Granada. Da Gibilterra si può attraversare in traghetto lo stretto e andare nell’enclave di Ceuta o a Tangeri. Insomma da vedere non manca, e non mancano nemmeno spa, ristoranti di ogni tipo, ecc.
7 Giugno 2018 alle 16:55 #24760In Andalusia, a parte il mare e il golf ci sono anche molte cose interessanti. Tanto per citare qualche esempio: l’Alhambra a Granada, Piazza di Spagna a Siviglia (occhio che fa un caldo terribile!) la Mezquita a Cordoba, il museo di un certo Pablo Picasso a Malaga. E poi… assaggiare il “mitico” jamon de bellota, bere i vini di Jerez, i cavalli, i tori… insomma c’è di tutto.
Unica accortezza per apprezzarla fino in fondo è altamente consigliato noleggiare un’auto (i cui costi sono, tra l’altro, molto ridotti, p.es. io lo scorso anno ho noleggiato per 12 gg una Renault Captur -categoria “Opel Astra e similare” secondo il noleggiatore- pieno/pieno per un centinaio di euro)
8 Giugno 2018 alle 7:52 #24762Che bei ricordi!
Complimenti Aquila, gran bel resoconto!
A pochi mesi di distanza abbiamo soggiornato nello stesso hotel (fantastico) è giocato sugli stessi campi!
Ho la stessa foto sul te della 11 (davvero spettacolare) e ricordo bene il Diving ranger del Santa Clara alle 9 di mattina con arietta fresca, sole che sorge di fronte e totale solitudine!
Per quanto concerne le attività in zona, noi ci siamo fermati una settimana (alternando golf e gite) ed abbiamo visitato Gibilterra, Tarifa, Malaga, Ronda (bellissima).
Interessante la descrizione di golfinspain, da tenere presente.
8 Giugno 2018 alle 14:35 #24769Bel racconto @Aquila80. I biglietti aerei li hai presi tramite il sito indicato?
8 Giugno 2018 alle 15:17 #24770 -
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