Il golf, come abbiamo visto, ha origini lontane ma anche la pallina da golf ha una storia complessa alle spalle.
Si pensa infatti, anche se non ci sono prove tangibili, che le prime palle da golf fossero fatte di pietra e di legno, ma sono solo ipotesi non essendoci prove reali.
Infatti queste palline dovevano precedere le palle in cuoio imbottite di piume, le così dette feather ball.
La realizzazione di queste palline, richiedeva un lungo apprendistato, erano necessari utensili speciali utilizzati per comprimere le penne di gallina o di anatra ben bollite in un involucro di cuoio spesso composto da tre pezzi cuciti assieme.
Il risultato di questo lavoro era una palla molto compressa, di forma non sempre perfettamente sferica, che si avvicinava alle dimensioni di una palla attuale.
Le palline di un tempo erano fabbricate quindi manualmente, in media un buon artigiano poteva produrne tre al giorno, erano quindi una merce molto rara e costosa, a volte più dei bastoni stessi, anche questo è un motivo per cui il golf veniva praticato poco all’epoca e i caddie venivano “arruolati” per guardare le palline in modo da non perderle.
Queste palline però avevano diversi problemi, quando erano asciutte e nuove volavano molto bene, se colpite male, con un bastone pesante erano a rischio scoppio mentre una volta bagnate si trasformavano in una informe massa di piume inzuppate.
Nella patria del golf, a St. Andrews, nel 1838 si stimò che la produzione di palline annua era di circa 10.000 palline, un’arte che impiegava molti uomini della zona.
Dieci anni più tardi, nel 1848 fù scoperto un lattice che trasudava da un albero in Malesia, questo lattice se ben trattato diventava solido e resistente, la guttaperca.
Questo materiale, se bollito in acqua si ammorbidiva e diventate malleabile, un materiale quindi perfetto per la creazione delle moderne palline da golf.
Questa scoperta portò il golf a diventare più economico, le palle erano facili da fabbricare ed erano impermeabili all’umidità a differenza di quelle precedenti, un bel balzo in avanti nella tecnologia di una pallina.
Questi cambiamenti coincisero con la rivoluzione industriale quando le ore di lavoro si ridussero e le paghe cominciarono a migliorare, e le ferrovie offrivano l’opportunità di una maggiore mobilità.
Il gioco del golf subì quindi un aumento di interesse da parte della popolazione e si verificò una vera e propria esplosione golfistica. Gli effetti furono immediati sui Circoli di origine massonica: molte persone si associavano solo perché volevano giocare a golf; i Massoni non potevano uscire allo scoperto e alla fine si ritirarono dalla gestione dei Circoli distruggendo tutti i documenti scritti.
La nuova palla di guttaperca (lattice) continuò ad avere il favore dei golfisti e portò alcuni cambiamenti nel gioco; in particolare si poterono usare più tipi di ferri, dato che la pallina non esplodeva quando veniva colpita male con il ferro pesante.
Tuttavia ebbe vita breve, più o meno cinquant’anni. Nel 1902 gli Americani inventarono un nuovo tipo di palla composta da un centinaio di metri di sottile filo di caucciù avvolto intorno a un nucleo centrale; il tutto veniva poi ricoperto da un involucro di guttaperca.
Questa nuova palla (askell) era molto più facile da giocare. Se si toppava una palla di guttaperca, questa rotolava sul terreno per circa 30 metri; se si toppava la askell questa poteva rotolare fino a 130 metri.
Dal 1902 a oggi la palla da golf è migliorata molto grazie agli studi e alle tecnologie, ma l’idea di base e la composizione è rimasta la stessa della pallina askell che gli americani hanno inventato.