La storia e le origini del golf risalgono sicuramente a secoli passati, ma è difficile attribuire la giusta origine alcuni infatti individuano il golf nel gioco della paganica, risalente ai tempi dell’Impero Romano, altri lo collocano nel quadro di evoluzione del francese jeu de mail o del gioco olandese kolven. In ogni caso, i pionieri del golf furono senz’altro gli scozzesi.
Gli scozzesi svilupparono il gioco sui loro “links” in riva al mare e lo diffusero in tutto il mondo, insegnandone la pratica ai popoli stranieri. Furono loro a fornire le prime attrezzature da golf, a progettare e costruire i primi campi su cui giocare e a stabilire le regole di base che, in gran parte, valgono ancora oggi.
Le leggendarie origini
Non esistono testimonianze documentabili sul golf, quale lo conosciamo oggi, antecedenti la metà del XV secolo e nulla in particolare smentisce la teoria più ovvia e ben documentata secondo la quale questo gioco nacque sulle coste orientali della Scozia.
Come molte altre pratiche umane, il golf non ha origini molto chiare. Poichè le testimonianze storiche sono scarse, le cronache antiche che lo illustrano sono in gran parte frutto della fantasia degli autori.
Pur concordando con Voltaire, secondo il quale la storia antica non è che favola comunemente accetata, esistono tuttavia numerose leggende dalle quali iniziare a parlare del gioco.
La ricerca delle origini
Le ricerche sono state in larga parte rivolte a determinare il rapporto esistente fra il gioco del golf e altri sport praticati in Europa e a verificare i fondamenti delle diverse teorie che attribuiscono alle singole discipline il ruolo di presunto precursore dell’odierno golf.
Ma gli sport di mazza e pallina sono così numerosi e diversi nel corso della storia da non lasciare praticamente limite alcuno al gioco dell’immaginazione individuale.
Sebbene manchino le basi per raggiungere una conclusione convincente, è interessante fare un confronto fra gli altri giochi di mazza e pallina e il golf, vederne i vari punti di contatto e valutarne il possibile impatto sullo sviluppo storico dello sport.
Sport contadino in Epoca Romana
- PANGANICA
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Alcuni storici si sono spinti indietro fino ai tempi dell’antica Roma per scoprire un legame fra il golf e la paganica, gioco popolare assai praticato nelle zone di campagna agli inizi dell’Impero Romano.
Si sa ben poco delle regole della paganica: la leggenda vuole che venisse giocata con un bastone ricurvo e con una pallina di pelle conciata imbottita di piume all’interno.
A questo riguardo è importante far notare che anche le prime palline da golf erano fabbricate con piume, compresse ben bene all’interno di involucri di cuoio.
Tuttavia si ritiene che le palline usate per la paganiche misurassero dai 10 ai 18 cm di diametro; si tratta quindi di una misura piuttosto lontana da quella della “feathery“.
L’espansione dell’Impero Romano a nord e a ovest del Mediterraneo può aver favorito la diffusione della paganica nelle regioni europee; i legionari dei governatori romani venivano infatti reclutanti nelle zone di campagna.
Secondo questa teoria le paganica potrebbe essere stata all’origine dello sviluppo di diversi altri sport di mazza e pallina praticati in Europa settentrionale, particolarmente in Francia e nei Paesi Bassi; alcuni di essi, tra i quali gli studiosi individuano i precursosi del golf, sono cambuca, jeu de mail, chole, crosse, kolven e pell mell (pallamaglio).
- CAMBUCA
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La cambuca (o cambuta) si giocava in Inghilterra verso la metà del XIV secolo, sotto il regno di Edoardo III, e presentava strette somiglianze con la paganica.
I giocatori di cambuca si servivano infatti di una mazza ricurva e di una pallina di piume che, si ritiene, venisse lanciata in direzione di un segno sul terreno.
Nel 1363 un proclama reale faceva divieto ai maschi in buona forma fisica di praticare qualsiasi gioco nei giorni festivi.
L’elenco comprendeva i combattimenti di galli, il football e “altri giochi sciocchi”, non esclusi la cambuca e il club ball, una forma di hockey.
In luogo di questi giochi veniva loro imposto, pena l’incarcerazione, di praticare il tiro con l’arco. Meno di 100 anni più tardi, una legge del parlamento scozzese replicava il divieto.
Sulla vetrata orientale della cattedrale di Gloucester, nell’Inghilterra occidentale, risalente alla metà del XIV secolo, si vede una figura priva di testa, in vetro colorato, che maneggia una mazza ricurva.
L’oggetto della sua attenzione è una palla gialla su fondo verde. Sebbene la figura venga chiamata “il giocatore di golf”, è probabile che il gioco in questione fosse cambuca; infatti la vetrata è contemporanea del gioco e del proclama che lo bandiva.
I giochi di tipo analogo in Francia
- JEU DE MALL
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Un altro gioco le cui origini hanno molto in comune con la paganica romana è il jeu de mail, praticato nella Francia meridionale utilizzando una mail (mazza) e una pallina, entrambi di legno.
Dato che la mazza aveva una buona flessibilità, la pallina poteva essere lanciata a considerevole distanza.
Il gioco consisteva nel lanciarla lungo un percorso precedentemente tracciato della lunghezza di circa 800 metri.
Esso è accostabile al golf in quanto gioco individuale, nel quale ogni giocatore ha l’uso esclusivo della propria pallina per l’intera durata della gara.
Questa veniva vinta dal giocatore che totalizzava il minor numero di lanci per raggiungere il segno prestabilito.
Intorno all’inizio del XX secolo, a Montpellier, nella Francia meridionale, veniva ancora praticato un gioco per molti aspetti simile all’antico jeu de mail.
Nel suo “Historical Gossip about Golf and Golfers”, pubblicato nel 1863, A. Robb presenta un’interessante descrizione del jeu de mail, definito assai somigliante al golf.
“La mazza ha la forma di un martello”, scrive Robb. “Il manico è più lungo di quello di una normale mazza da golf, ha la stessa grossezza e spessore, ed è dotato di una buona flessibilità”.
La mazza da mail doveva anche essere in grado di affrontare configurazioni di terreno sfavorevoli: “Un’estremità della mazza è quasi piatta, come quella di un martello. Con questa solitamente si colpisce la pallina, mentre l’altra estremità è più inclinata, in modo da consentire di colpire la pallina in posizioni difficili”.
Questa assomigliava a una comune pallina da golf, infatti era “solida e rotonda, fatta con radice di bosso, del diametro di circa 5 cm”.
- CHOLE E CROSSE
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Una versione successiva del jeu de mail è il chole, giocato intorno alla metà del XIV secolo in Belgio e in Francia; lo si praticava in campagna, servendosi di lunghe mazze di legno e di palline fatte in legno di faggio o in cuoio, riempite con ogni tipo di materiale disponibile.
La pallina veniva posta su “tee” per il primo lancio e si provvedeva al trasporto lungo il percorso di mazze e palline di riserva per i giocatori.
Il gioco aveva come teatro l’aperta campagna e consisteva nel raggiungere un punto fisso prefissato lanciando la pallina con un numero prestabilito di colpi.
Tuttavia, a differenza del golf, tutti i giocatori, compresi quelli della squadra avversaria, colpivano un’unica pallina.
Tre giocatori della squadra attaccante colpivano a turno la pallina lanciandola verso la meta.
A un giocatore della squadra avversaria era consentito respingerla dal punto dove era arrivata, oppure dirigerla verso qualsiasi cosa potesse ostacolare l’avanzata della squadra attaccante.
Dopo questo colpo di respinta, noto come decholade, la squadra attaccante poteva effettuare un’altra serie di tre tiri.
Il crosse pare fosse semplicemente una versione alternativa del chole.
Il nome del gioco deriva dal termine francese per “bastone uncinato”. Si sa che la testa delle mazze era di ferro, come nelle mazze da golf ma, al pari del chole, il gioco è in realtà più simile all’hockey che al golf.
Il Kolven e la tesi olandese
- KOLVEN
I sostenitori della tesi secondo cui le origini del golf sono da rintracciare in Olanda pongono alla base della loro argomentazione il kolven (o kolf).
Del gioco si sa moltissimo (è ancora praticato largamente in Frisia e nell’Olanda settentrionale), ma assomiglia poco al golf.
Sebbene venga occasionalmente praticato all’aperto sul ghiaccio, il kolven è essenzialmente uno sport “indoor”, da giocare su superfici in legno o all’interno di un vero e proprio campo da kolf.
La pubblicazione “The Statistical Account of Scotland in 1795” ricostruisce graficamente lo svolgimento di questo sport olandese, evidenziando come la differenza fra il kolf e il golf sia molto di più che non un semplice cambio iniziale di consonante.
In questa ricostruzione, curata dal Reverendo Walker, canonico della chiesa di Conongate di Edimburgo, si trova la conferma che il kolven veniva praticato all’interno di un luogo chiuso delle dimensioni di 6 per 18 metri.
La ricostruzione si rifà a un periodo in cui il Reverendo aveva risieduto in Olanda e pertanto deve essere ritenuta fedele.
Scrive Walker: “Il pavimento, in sabbia, argilla e catrame, è liscio come il piano di un tavolo da biliardo, mentre i muri perimetrali sono, per un’altezza di 60 cm dal piano del pavimento, rivestiti di pietra levigata o di lastre di piombo, così da garantire il rimbalzo regolare della pallina. Alla distanza di 2.5-5.5 metri da ciascuno dei muri di fondo, e precisamente nel punto mediano della larghezza del locale, sono collocati due pioli di 13 cm di diametro, posti l’uno di fronte all’altro, e distanti fra loro 12 metri”.
Nè le palline né le mazze hanno forma simile a quelle impiegate nel golf.
“Le palline hanno più o meno le misure di quelle da cricket, sono perfettamente rotonde ed elastiche, rivestite di cuoio morbido e cucite con filo netallico sottile. Le mazze, lunghe 1-1.2 metri, hanno un manico rigido. La testa Ë d’ottone e la parte battente risulta perfettamente liscia e senza inclinazioni, in modo da facilitare il sollevamento della pallina dal terreno”.
Il bersaglio, nel gioco del kolven, sono i due pioli: “La gara si disputa fra due squadre opposte o anche fra giocatori singoli. La vittoria va a chi riesce a colpire i due pioli col minor numero di tiri, dosando perÚ la velocità della pallina in modo tale che questa, dopo l’ultimo tiro, vada a fermarsi nel punto più vicino possibile alla parete di fondo opposta”.
Il kolven pare abbia davvero scarsa somiglianza con il golf. E’ più probabile che abbia avuto invece qualche influenza sul gioco dell’hockey, in particolare (quando veniva giocato all’aperto sul ghiaccio, nella stagione invernale) sull’hockey su ghiaccio.
La pallamaglio, un altro gioco di mazza e pallina da disputare in luogo recintato da palizzate, è simile concettualmente al jeu de mail.
La pallamaglio fu introdotta in Scozia dalla Francia nel XVI secolo; le cronache del tempo riferiscono che Maria, regina di Scozia, lo praticasse. Le cronache, però, parlano anche del golf giocato dalla stessa regina; quindi già allora non vi poteva essere alcuna confusione fra le due discipline.