Golf e Tee Rossi, donne favorite ??? Tee rossi si o tee rossi no?!?!?!?!
Un dilemma che ogni tanto ritorna a far parlare di se, anche Marco Dal Fior (Caporedattore Corriere della Sera e Presidente AIGG), in un vecchio articolo del Mondo del Golf (Novembre 2008) ha trattato l’argomento definendoli “Tee rossi. Di rabbia” ma di cosa stiamo parlando???
Tutti noi maschietti li vediamo sempre lì davanti, dai 30 ai 40 metri avanzati, una minaccia per coloro che non li superano e che dovranno offrire da bere al ritorno in club house, ma ovviamente non sono stati messi lì per quello ma sono i battitori per le donne, diversificati per le differenze di forza tra l’uomo e la donna con lo stesso handicap…
Ma la posizione di vantaggio dai tee rossi non è esagerata ???
Questa è la domanda che tutti i maschi, che almeno una volta nella vita hanno partecipato ad una gara in cui ha vinto una donna si sono posti…
In uno sport in cui l’handicap dovrebbe già creare uguaglianza tra giocatori con diverse abilità, l’inserimento di altri battitori non crea troppa disparità nel giocare un torneo, spesso non si tratta dei 30-40 metri più avanti ma della posizione più favorevole dei tee rossi per superare possibili ostacoli d’acqua o vedere la buca più aperta…
Con questo articolo non vogliamo andare contro le donne, ma forse sarebbe il caso di estendere questi tee anche ai giocatori più anziani che hanno perso la lunghezza rispetto ai ragazzi di 20 anni che sono nel pieno della loro forma fisica, ma in quel caso invece solo l’handicap dovrebbe rendere equa la lotta altrimenti impari.
Come giustamente segnala Marco Dal Fior nel suo articolo:
“E non è unicamente una questione di distanza: dal tee avanzato la buca cambia completamente: per centrare il laghetto a destra del fairway bisogna esibirsi in un socket da Guinness, non basta certo lo slice standard che affligge buona parte dei giocatori. Per non parlare di quelle buche dove la possiblità di partire più avanti allarga a dismisura la zona di atterraggio del colpo di partenza e cancella o quasi la probabilità di infirlasi in un bunker o in qualche altro ostacolo.“
Non è certo una questione di vincere il piattino di turno o il premio messo in palio dallo sponsor, ma il gusto di giocare ad armi pari con tutti gli iscritti al torneo, siano essi uomini o donne, senior o altri.
Sarà l’handicap a portare tutti sullo stesso livello facendoci giocare alla pari, sembrerà poco ma quei 30 metri di vantaggio e la possibilità di giocare la buca con un’altra visuale, permette di risparmiare quasi 1 colpo a buca giocando sempre ferri più corti e quindi più facili da giocare…
Voi cosa ne pensate a riguardo, ci piacerebbe sapere la vostra opinione, discutine sul forum di House of Golf e lascia un commento qua sotto.