A Julien Quesne il 70° Open d’Italia Lindt al Circolo Golf Torino

Si è concluso oggi 22 Settembre 2013 il 70° Open d’Italia Lindt che si è disputato al Circolo Golf Torino (par 72), una grande festa del golf italiano che ha confermato ancora una volta come in Italia ci sia voglia di grande golf e di come il pubblico risponda in maniera positiva a questi eventi, complice anche la scelta della Federgolf di lasciare il biglietto gratuito.

Dopo una grande bagarre in testa, a sorpresa, emerge dalle retrovie e si porta a casa il titolo Julie Quesne, con un -12 complessivo e uno score di 276 colpi (70 68 71 67) vincendo così la gara italiana dell’European Tour.

Non sono riusciti a mantenere il passo gli italiani presenti in gara, dopo tre buone giornate per Francesco Molinari che lo hanno visto condurre la classifica il secondo giorno, in seconda posizione il terzo, il quarto giro è stato sottotono e lo ha portato a concludere al 16° posto con 281 colpi (68 67 71 75, -7), per Matteo Manassero ultima giornata negativa che lo porta a fine torneo al 42° posto con 285 (70 70 69 76, -3) stesso “scivolone” nell’ultima giornata per l’amateur Renato Paratore che dal nono posto della terza giornata è scivolato al 38° con 284 (72 66 71 75) anche se per lui si conferma una prestazione di alto livello con un ottimo gioco espresso in campo.

Tra gli altri italiani Alessandro Tadini, 53° con 287 (72 71 71 73, -1), e l’altro amateur Edoardo Raffaele Lipparelli, del Circolo Torino, 74° con 294 (69 73 78 74, +6).

Al vincitore del torneo Quesne, sono andati 250.000 euro, il 33enne francese ama viaggiare con al seguito la moglie Stephanie e il figlio Arthur di appena otto mesi, grande costanza del francese che con un ottimo giro finale ha piazzato un -12 e atteso la vittoria in club house.

L’australiano Marcus Fraser, in vetta alla 14ª buca e poi crollato con tre bogey di fila (8° con 279, -9) e l’irlandese David Higgins e l’inglese Steve Webster (suo l’Open del 2005), secondi con 277 (-11) non sono riusciti a trovare le contromisure necessarie per contrastare lo sprint finale del transalpino.

Brutta giornata anche per il belga Nicolas Colsaerts, che ha concluso al quarto posto con 278 (-10) dopo un 72 (par) insieme all’argentino Emiliano Grillo, al cileno Felipe Aguilar e allo svedese Fredrik Andersson Hed, altro past winner (2010).

All’ottavo Fraser è stato affiancato dallo spagnolo Alvaro Quiros, dall’olandese Robert-Jan Derksen, dall’inglese Seve Benson, dal transalpino Romain Wattel e dal sudafricano Hennie Otto (anche per lui un titolo Open nel 2008).

Hanno chiuso in media graduatoria l’australiano Robert Allenby, 32° con 283 (-5), l’iberico Gonzalo Fernandez Castaño, campione uscente 38° come Paratore, il sudafricano Retief Goosen, 66° con 289 (+1), e l’altro iberico José Maria Olazabal, 70° con 290 (+2).

Al vincitore è andato il Trofeo Lindt e il Trofeo della FIG, a Francesco Molinari, primo degli italiani, è stato assegnato il “Trofeo Mario Camicia”, istituito per ricordare il noto giornalista televisivo purtroppo scomparso e a Renato Paratore, l’argento quale primo dei dilettanti.

Non hanno trovato proprietario i 201 metri di cioccolato messi in palio dal title sponsor Lindt, per chi fosse riuscito a centrare per primo direttamente dal tee la buca 16 (par 3, metri 201). Una “hole in one” l’ha ottenuta il sudafricano Hennie Otto nel primo giro, ma alla buca 13.

Le interviste ai protagonisti del torneo:

Quesne, al secondo successo nel circuito dopo quello ottenuto nell’Open de Andalucia (2012), ha detto: “Pensavo che avrei potuto avere qualche problema in gara, perché sono arrivato a Torino accusando dolori alla schiena, ma il fisioterapista mi ha messo le cose a posto. Ho guardato il leaderboard solo alla buca 16: a quel punto ho capito che avrei potuto vincere e sono riuscito a segnare i due birdie decisivi. Il campo era molto ostico e in più le bandiere erano in posizione difficile: occorreva tirare diritto per avere un buon colpo verso i green che sono diventati sempre più e complicati. Comunque sono riuscito a superare le difficoltà. Perché viaggio con la famiglia? Con mia moglie e mio figlio mi sento molto più tranquillo sul percorso e fuori”.

Molinari si è espresso in 75 (+3) colpi con due birdie, tre bogey e un doppio bogey: “Sono un po’ deluso. Ho sbagliato troppi colpi. Ero rientrato in corsa alla fine delle prime nove buche, ma gli errori nelle successive hanno vanificato il tentativo di rimonta. C’è il rammarico per non aver saputo realizzare nel weekend un “meno 3”, che mi avrebbe portato al “meno 12” del vincitore, dopo aver chiuso 9 colpi sotto par i primi due giri”.

Deluso anche Manassero: “E’ andata in maniera molto diversa da come mi attendevo. Non sono riuscito a trovare il giusto ritmo di gara dall’inizio. Ho creato poche occasioni da birdie e ho pagato a caro prezzo i piccoli errori commessi. Un giro con quattro bogey e nessun birdie ti preclude qualsiasi tentativo di rimonta. Il golf è anche questo. Rispetto agli altri giorni ho fatto un po’ più di fatica con i ferri, mentre con il putter avrei meritato più fortuna. In sostanza un insieme di componenti negative ha determinato il punteggio poco soddisfacente”.

Contento invece Paratore: “E’ stata una bella esperienza. Penso che devo fare un salto di qualità sotto il profilo mentale, acquisendo maggiore costanza. Per crescere non posso trascurare alcun particolare durante gli allenamenti. Ora vado in America a giocare e cercherò di fare del mio meglio per raggiungere risultati degni di nota. Questa partecipazione all’Open mi farà maturare molto e mi potrà dare la spinta per vincere un torneo”. Per lui giro conclusivo in 75 (+3) con due birdie e cinque bogey.

Tra gli insoddisfatti anche Tadini: “Purtroppo mi sono un po’ innervosito e non ho giocato benissimo. Volevo disputare un Open di altro tenore ed invece non sono riuscito a esprimermi come volevo. E’ la quarta volta consecutiva in questo torneo che supero il taglio, ma poi non riesco a fare la differenza nei due giorni successivi”.

Infine di umore diverso Lipparelli: “E’ una gara bellissima, completamente diversa da quelle amateur che ho disputato fino ad ora. L’organizzazione della competizione è stata davvero eccellente. Il percorso si è dimostrato parecchio difficile ed è stata un’esperienza molto formativa. Volevo superare il taglio e ci sono riuscito. Peraltro, mi sono anche divertito perché i green negli ultimi due giorni erano davvero stimolanti. Il weekend è stato molto utile per la mia crescita tecnica. Ho compreso che devo migliorare ancora tanto nel gioco corto”.

Interessante anche l’intervista a Rogato e Zonchello sull’esito di questo 70° Open d’Italia

Il presidente Franco Chimenti ha poi annunciato che nel 2014 l’Open d’Italia cambierà data: avrà luogo dal 28 al 31 agosto 2014 e sarà l’ultima prova che assegnerà punti per la speciale classifica atta a designare alcuni componenti della squadra europea di Ryder Cup.

“La decisione dell’European Tour – ha detto – offre un grande sostegno al nostro Open e abbiamo già iniziato il conto alla rovescia per quella che, ne sono certo, sarà una settimana molto eccitante sia per il golf italiano sia per i giocatori che ambiscono a disputare la Ryder Cup. Chiaramente sarebbe un momento ancor più speciale se alcuni dei nostri atleti riuscissero ad entrare nella squadra, seguendo le orme di Costantino Rocca e di Francesco ed Edoardo Molinari.”

Il 70° Open d’Italia Lindt è stato seguito complessivamente da quasi trentamila spettatori, un autentico bagno di folla per il 70° Open d’Italia Lindt con una delle più alte affluenze registrate nel tempo: sono stati, infatti, ben 29.500 gli spettatori che hanno seguito il torneo nelle quattro giornate di gara.

Ve ne sono stati 5.500 nella prima giornata, 6.000 nella seconda e 9.000 nelle ultime due che hanno sicuramente premiato la scelta fatta dal presidente della FIG Franco Chimenti, confortata anche dagli sponsor, di voler concedere l’ingresso libero nel concetto di un golf che diventa sempre più disciplina per tutti.

A proposito HoG Staff

HoG Staff

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