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Dei 25 milioni di giocatore di golf in America, oltre il 62% può accusare un danno dovuto al gioco.
Il dolore lombare (LBP) è l’infortunio più comune tanto per il professionista quanto per il giocatore di golf dilettante; si pensa che lo swing ripetuto e la meccanica povera, non curata dello stesso swing siano le ragioni primarie di un infortunio e dell’abbandono della pratica per un tempo medio lungo.
E’ una credenza comune sui campi da golf che più si riesca a ruotare e a portare le spalle indietro durante la fase di back swing migliore sarà lo swing in sé; bisogna sottolineare questa posizione comunque sottopone la colonna vertebrale ad un enorme grado di tensione.
L’autore dell’articolo che vi presento questo mese, ipotizza che un backswing di ampiezza ridotta in cui si sfrutti maggiormente la mobilità delle spalle, possa ridurre le possibilità di infortunio senza andare ad intaccare negativamente la performance, vista l’eliminazione dell’eccessiva rotazione vertebrale.
7 soggetti che effettuavano normalmente un backswing completo (con il coinvolgimento di un movimento delle spalle di 90 gradi con un movimento d’anca ristretto), sono stati analizzati tramite ElettroMiografia (EMG); strumento che serve per registrar l’attività muscolare. Gli elettrodi della EMG furono posizionati a livello lombare, sull’obliquo esterno, sul gran dorsale e sul gran pettorale di destra.
I soggetti dello studio colpirono 10 palline consecutivamente con l’obiettivo di raggiungere la distanza massima utilizzando il loro proprio swing, tutto ciò mentre venivano monitorati attraverso una serie di sensori di analisi dello swing: misurazione della velocità della testa del bastone e della precisione in relazione alla pallina. Successivamente gli stessi giocatori, venivano sottoposti ad una “lezione” in cui veniva mostrato come modificare il proprio swing al fine di utilizzare un back swing molto più breve; dopo ciò venivano fatti praticare il nuovo swing per circa 30 minuti e successivamente venivano richiamati per colpire altre 10 palline.
I risultati? Un backswing più corto di circa 47 gradi non ha effetti negativi nè sulla velocità della testa del bastone nè tantomeno sulla precisione del colpo!!! Il punto in cui veniva impattata la palla rimaneva identico. Diversamente la EMG registrò una diminuzione del 19% dell’ obliquo esterno di destra, 12% in meno nella parte lombare di sinistra durante la fase di accelerazione, 21% nel gran dorsale durante l’attivazione e del 14% in meno della zona lombare nel follow through. Mentre l’EMG delle spalle aumentò in relazione alla compensazione attuata nel gesto atletico.
Questi risultati sono importanti alla luce del fatto che diversi golfisti non vogliono cambiare la meccanica del proprio swing in vista del fatto di ridurre le possibilità di sviluppare lombalgia per la paura di influire negativamente sul proprio score. L’autore sottolinea che per l’ appunto una fase di back swing con ampiezza ridotta potrebbe aiutare i giocatori a ridurre la possibilità di sviluppare lombalgia…
Sottoporsi ad aggiustamenti spinali da parte di un dottore in chiropratica aiuta a ridurre l’incidenza di dolore lombare e altri problemi alla colonna vertebrale.
Dott. Ft. La Rocca Benedetto
Laureato in fisioterapia
Laureato in chiropratica-RCU maria cristina Madrid (Spain)
Abbiamo aperto una discussione sul forum dedicata a questo argomento: Golf e lombalgia soluzione cambiare lo swing
Bibliografia:
Bulbulian R, Ball KA, Seaman DR. The short golf backswing: Effects on performance and spinal health implications. Journal of Manipulative and Physiological Therapeutics 2001:24(9), pp. 569-575.
