US Master Augusta club house immagini e curiosità

L’US Master di Augusta è uno dei tornei più attesi della stagione, da tradizione si gioca nel mese di Aprile e la club house del Golf Club Augusta in Georgia è un luogo sacro per tutti gli amanti del golf.

Vi portiamo all’interno dell’Augusta Golf Club, con immagini e curiosità di uno dei più importanti percorsi che ospitano il The Master torneo prestigioso e attesissimo.Arrivando all’ingresso dell’Augusta National Golf Club, in Georgia, l’ingresso della club house è da brividi.

Oltre 60 magnolie giganti sono presenti su entrambi i lati del viale di ingresso (Magnolia Lane) sono lì dal 1850 e furono piantate dai Berckmans, un viale di 330 metri di lunghezza ci porta dal cancello di ingresso alla Clubhouse.

Le magnolie delimitano il Magnolia Lane che fu pavimentata nel 1947 ed è situata a 200 metri dall’entrata della club house.

Alla fine della Magnolia Lane, una rotonda posta davanti alla Clubhouse ci accoglie. Due placche alla base del pennone sono dedicate ai due fondatori dell’Augusta National, Bobby Jones e Clifford Roberts.

La Big Oak Tree, la grande quercia virginiana svetta davanti alla club house, è stata piantata nel lontano 1850 quando la struttura della club house è stata completata, in oltre 150 anni di golf ne ha visti di campioni transitare al suo cospetto.

La “grande quercia” è uno dei luoghi di ritrovo preferiti durante il Torneo Masters.

La pianta predominante ad Augusta è il pino e la specie di pino predominante è il Pinus taeda ma ve ne sono moltissimi tipi. Alcuni pini c’erano già essendo stati piantati 150 anni fa mentre altri furono piantati quando il campo fu costruito. Ultimamente alcuni pini risultano essere malati per l’eccessivo utilizzo di fertilizzanti sul percorso.

Ci sono inoltre 30 varietà di azalee, tante sanguinelle (dogwood) e molte altre piante ornamentali. Ci sono invece pochissime palme sul percorso, una di quelle è alla 4 che nei primi anni di vita si chiamava Palm Hole.

Questa invece è una veduta della mitica Club House dell’Augusta Master con una infografica che offre diverse informazioni e curiosità.

Di fronte alla club house c’è il Founders Circle, due targhe dedicate ai fondatori, quella per Clifford Roberts venne messa il 5 novembre 1977 mentre quella per Bobby Jones il 18 marzo 1978.


Il vero spettacolo però è il campo dell’Augusta National, l’Amen Corner è sicuramete uno degli scorci più incantevole di questo percorso.

Per chi ancora non lo conoscesse l’Amen Corner si trova tra le buche n. 11, 12 e 13 del percorso dell’Augusta National.

Il nome fu coniato in un articolo del 1958 di Sports Illustrated da Herbert Warren Wind, che ha individuato l’Amen Corner dalla seconda metà della buca 11, tutta la buca 12 e la prima metà della buca 13.

Wind era alla ricerca di un nome appropriato per quelle buche così delicate, quindi prese in prestito il nome da una vecchia registrazione di jazz, “Shoutin’ in that Amen Corner” composto da una band diretta da un clarinettista di Chicago, Milton Mezzrow detto Mezz. Nell’edizione del 2008 il termine Amen Corner festeggiò il 50° compleanno essendo stato coniato appunto nel 1958.

Oltre all’ingresso e all’Amen Corner tutto il resto del campo è spettacolare, di seguito pubblichiamo altre immagini di questo Golf Club stupendo, prima di vederlo direttamente seguendo il torneo in TV.

Il Rae’s Creek dal 1760 prende il nome di John Rae (che morì nel 1789), ha fatto di Augusta un centro di commercio di primo piano, Rae’s Creek è una caratteristica determinante dell’Amen Corner.

Il torrente corre dietro il green della buca 11, davanti al green della buca 12° e un affluente costeggia il lato sinistro del fairway e attraversa di fronte il green della buca 13.

La casa di Rae era lì ed era l’insediamento più vicino a Fort Augusta fino al fiume Savannah. La casa salvava i residenti negli attacchi degli indiani quando il forte non era raggiungibile. Il fiume scorre per circa un miglio dal Circolo fino al Lake Olmstead che è collegato al Savannah River.

L’Eisenhower Tree è un pino con più di 100 anni di vita, è posizionato nel fairway sinistro della buca 17.

Il presidente Eisenhower nel 1956 ha proposto di tagliarlo dopo averlo colpito diverse volte, ma Clifford Roberts lo ha allontanato lasciando il pino al suo posto.

Dopo questo evento il pino ha preso il nome di Eisenhower Tree, alto circa 20 metri e a circa 200 metri dal tee di partenza.

Il 17 Aprile del 2012 purtroppo il maltempo colpisce il campo di Augusta, nello specifico proprio l’Eisenhower Tree.

“The loss of the Eisenhower Tree is difficult news to accept,” club chairman Billy Payne said. “We obtained opinions from the best arborists available and, unfortunately, were advised that no recovery was possible.”

A soli due mesi di distanza dal Master, Payne ha detto che non ci sono altri danni significativi al percorso.

“Se ne và” uno dei più famosi alberi nel golf, i giocatori che hanno giocato in questa buca hanno sempre dovuto giocare una palla alta 65 foot per superarlo o giocare una palla con effetto destra sinistra per evitarlo, e fù proprio l’ex presidente Eisenhower che si infuriò per la presenza di quest’albero e da cui prese il nome la pianta.

Ci sono 3 ponti celebri ad Augusta uno più spettacolare dell’altro.

Uno degli scorci più spettacolari dell’Amen Corner è il The Hogan Bridge si trova vicino al green della 12 e dal 2 aprile 1958 ricorda il vecchio record del torneo di 274 colpi (70-69-66-69) ottenuto nel 1953 che resistette per 12 anni.

E’ stato dedicato a Ben Hogan il 2 Aprile del 1958 due volte campione del Master nel 1953 con lo score record di 274 colpi.

Un altro ponte celebre è il The Nelson Bridge che dal 2 aprile 1958 ricorda lo spettacolare 2 alla 12 seguito dal 3 alla 13 con il quale Byron Nelson prese un vantaggio di 6 colpi su Ralph Guldahl per poi vincere il Masters del 1937.

Altro ponte celebre è il The Sarazen Bridge.

Posto sul green della buca 15, il Sarazen Bridge è stato il primo dei 3 ponti all’Augusta National che è stato dedicato in onore ad un giocatore.

Dal 6 Aprile del 1955 nel 20° anniversario di Gene Sarazen famoso per: “shot heard ‘round the world” (il colpo udito in tutto il mondo), il ponte commemora l’albatross che ha segnato alla buca 15 durante il Masters del 1935 per pareggiare il leader Craig Wood e per poi vincere il torneo al play off.

Il presidente Eisenhower durante la sua seconda visita all’Augusta National, passeggiando tra gli alberi, scoprì un posto perfetto per fare un laghetto per pescare nella parte est della proprietà il laghetto fu costruito e ribattezzato Ike’s pond ed occupa 3 acri di lunghezza.

Costruita esattamente dove aveva suggerito il presidente Eisenhower, adesso costeggia le buche 8 e 9 sul percorso Par 3.

Due fontane sono presenti nel campo a commemorare i vincitori del Masters e del non meno celebre Par 3 Contest.

La Par 3 Fountain è situata vicino al tee della 1 del percorso par 3. Sulla fontana ci sono incisi tutti i vincitori del Par 3 Contest incominciando da Sam Snead che vinse l’edizione inaugurale nel 1960.

Il Record Fountain dedicato il 3 Marzo del 1959 al 25° anniversario è di forma ottagonale e presenta l’elenco dei record del campo, i nomi e gli score dei vincitori dei Masters, è visibile sulla sinistra del green della buca 17.

Venne creata il 3 marzo 1959 nel 25° anniversario del Masters e riporta i nomi dei record del campo di Augusta e dei vincitori del torneo. Nel 1998 la Fontana dei Record venne spostata a sinistra del green della 17 e del tee della 18.

Due le placche presenti alla fontana della buca 16 dedicate a due pezzi di storia del golf, Arnold Palmer e Jack Nicklaus.

Presente dal 4 Aprile del 1995, la pacca commemora il contributo di Arnold Palmer al Masters.
Palmer giocò il suo primo Masters nel 1955.

Dopo l’edizione del 2004 Palmer aveva giocato 50 volte il Masters (miglior punteggio 276 nel 1964) con una media nei tornei terminati di 289,44 colpi, lo aveva vinto 4 volte, era finito nei primi 3 posti 9 volte, aveva giocato in tutto 150 giri (il migliore fu un 66) con una media score di 74,45 colpi. Nell’edizione del 2007 Arnold Palmer diede per la prima volta il via al Masters in qualità di Honorary Starter.

Le sue 4 vittorie nel 1958, 1960, 1962 e 1964 sono riportate nella targa di bronzo affissa dietro la fontana del tee della 16. Era dal 1958 che un giocatore non veniva onorato al Masters con un riconoscimento del genere.

Durante l’edizione del 1998 martedì 7 Aprile venne onorato Jack Nicklaus per le sue 40 partecipazioni consecutive al Masters e sei volte campione del Masters (nel 1963, 1965, 1966, 1972, 1975, e 1986).

In quel giorno Nicklaus circondato dai suoi 5 figli, da sua moglie Barbara e dai suoi 8 nipoti si commosse molto forse per la prima volta nella sua carriera. Una targa di bronzo in suo onore venne posizionata sul percorso vicino ad una fontana fra i green della 16 e della 17 per ricordare per sempre le sue gesta al Masters.

La prima volta che Nicklaus giocò il Masters fu nel 1959 da dilettante, poi vinse 6 edizioni, giocò 22 edizioni sotto al par del campo, 155 giri di cui 70 sotto al par e 39 giri sotto al 70.

Nell’edizione del 1998, quella in cui venne onorato, Nicklaus stupì ancora tutti terminando a 58 anni al 6° posto con 283 colpi ( -5 ) a 4 colpi dal vincitore. Dopo l’edizione del 1998 Nicklaus aveva giocato 2.718 buche di cui l’83% erano state giocate in par o meglio. Nel 1999 Nicklaus non partecipò al torneo perché pochi mesi prima era stato sottoposto ad un intervento chirurgico all’anca ma nell’edizione del 2000 tornò a partecipare al torneo e dopo i primi due giri si trovava ancora nei primi 20. Nell’edizione del 2001 giocò per la 42a volta il Masters mancando il taglio di 3 colpi. Nell’edizione del 2002 Jack Nicklaus fo costretto a dare forfait per problemi fisici per la seconda volta dopo l’assenza forzata nell’edizione del 1999. Nell’edizione del 2003 Jack Nicklaus tornò in campo per giocare il suo 43° Masters ma nel primo giro ottenne un modestissimo 85, il suo peggior giro nella sua carriera nei 2.235 giri giocati nel Tour Americano ed ovviamente il suo peggior punteggio in questo torneo. Nel 2004 giocò il suo 44° Masters mentre il suo amico – rivale Arnold Palmer giocava il suo 50° e ultimo Masters, non superò il taglio per due soli colpi ma nonostante 6 tre putt riuscì a giocare due bei giri in 75 colpi. Nel 2005 giocò il Masters per la 45a volta mancando il taglio con due giri in 77 e 76 colpi. Nell’edizione del 2010 Jack Nicklaus, al’età di 70 anni, diede per la prima volta il via al Masters in qualità di Honorary Starter.

Nicklaus ha vinto il suo primo titolo all’età di 23 anni diventando il più giovane campione sul masters.

Il percorso Par 3 presente all’Augusta National, sede del famoso Par 3 Contest che si gioca il Mercoledì antecedente al Masters, è stato disegnato nel 1958 dall’architetto George Cobb e dal presidente Clifford Roberts.

Il Par 3 contest fu giocato la prima volta nel 1960 e fu vinto da Sam Snead. Da allora è diventato una tradizione del Masters e viene giocato di mercoledì.

Il par del percorso è 27, misura circa 1000 metri, e le buche sono comprese in un range dai 60 ai 130 metri circa. La buca più lunga è la 6 con 140 yards mentre la buca più corta è la 2 con 70 yards. Il percorso si snoda lungo il DeSoto Springs Pond e l’Ike Pond.

Il progetto di Cobb è cambiato nel corso degli anni, le prime due buche infatti sono diventate una zona per gli spettatori. E sono state aggiunte due nuove buche progettate da tom Fazio nel 1986, le attuali buche 8 e 9 a cui abbiamo fatto riferimento prima con la Ike’s Pond.

Il Par 3 Contest prevede degli inviti al torneo: i partecipanti al Masters, i vecchi campioni anche se non giocano il Masters e gli invitati d’onore.

Il record di hole in one è stato nel 2002, ma oltre a numeri e record il Par 3 Contest si trascina da sempre anche una “maledizione”, nessun vincitore del Par 3 Contest ha mai vinto il Masters lo stesso anno.

Il record del percorso è di 7 sotto il par di Art Wall Jr. (1965) e Gay Brewer (1973). 18 invece i playoff che si sono disputati per decretare un vincitore. L’unico giocatore ad aver vinto consecutivamente due Par 3 Contest è stato Sandy Lyle che si aggiudicò le edizioni del 1997 e del 1998. Dopo la scomparsa di Sam Snead, avvenuta il 23 maggio del 2002, il Par 3 Contest venne intitolato alla sua memoria e prese il nome di Sam Snead Par 3 Contest. In occasione dell’edizione del 2008 il Par 3 Contest venne per la prima volta trasmesso in diretta in televisione.

I biglietti del Masters sono per molti anche un oggetto da collezionare…

Dopo un giro storico e turistico della Club House dell’Augusta National, vi lasciamo con un’immagine curiosa del “piccolo” tabellone dei LEADERS che svetta sul campo, anche della dimensioni del tabellone della leaderboard si capisce che si tratta di un torneo speciale…

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    L’US Master di Augusta è uno dei tornei più attesi della stagione, da tradizione si gioca nel mese di Aprile e la club house del Golf Club Augusta in

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    #12043
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    Ieri sera c’è stata la tradizionale “cena dei campioni” offerta dal campione in carica Danny Willet, che ha scelto un tradizionale menu inglese: pasticcio di carne; arrosto (“prime rib”) con patate, verdure e yorkshire pudding; torta di mele. Il tutto accompagnato da Chardonnay e Cabernet Sauvignon (entrambi californiani)

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    Grande settimana in arrivo !!!!  :bandiera:   :bandiera:   :bandiera:

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    Però aggiorna L’articolo : l’eisenhower ttree non c’è più dal 2014….

    #23635
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    Però aggiorna L’articolo : l’eisenhower ttree non c’è più dal 2014….

    Azz me lo sono perso di qua, l’avevo scritto nell’altro articolo ma qua è rimasto :)

     

    Corretto tks per la segnalazione  :adorazione:

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