Rory McIlroy

LA MACCHINA PERFETTA – Rory McIlroy è il più performante

Rory McIlroyHo sempre avuto una preferenza per questo giovane campione irlandese.

Forse l’occhio clinico, aveva già espresso le sue valutazioni; certo è che quando a dirlo è una macchina sembra sempre più affidabile il risultato.

Oggi è sempre più frequente l’utilizzo di strumenti come fotocamere, videocamere e anche quando si parla di golf, la tecnologia non è rimasta affatto indietro; esistono infatti numerosi programmi che aiutano il giocatore, dall’amatore al professionista, a migliorare il suo swing.

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In Italia questa realtà ha preso piede grazie ai centri di fitting, dove le video riprese servono principalmente per indirizzare l’appassionato golfista verso un’attrezzatura più idonea e personalizzata.

Questa stessa tecnologia è utilizzata e ahimè questa volta principalmente negli USA, per analizzare e scomporre il gesto tecnico, per capire se ci siano delle carenze e qualora vi fossero, porvi una soluzione prima che possano divenire la causa di un problema muscolo-scheletrico.

Io come chiropratico mi dedico molto al mondo dello sport e in particolare al mondo del golf, essendo una passione, e forte anche del mio passato come fisioterapista ho cominciato da tempo ad indagare questo campo di applicazione come supporto e prevenzione degli infortuni.

Mi sono imbattuto in uno studio molto interessante in cui viene analizzato lo swing di Rory McIlroy che conferma quanto erano state le mie prime impressioni e giustifica limpressionante ascesa nel ranking mondiale che quest’atleta ha avuto negli ultimi 3 anni.

Dallo studio emerge che:

 

  • La velocità di rotazione a livello del bacino è di 719°/secondo contro i circa 500°/sec che si è abituati a vedere valutando altri professionisti pari livello
  • La velocità allimpatto raggiunta della testa del bastone è di 179 mph che corrispondono a circa 288 km/h
  • L’impatto avviene all’apice del momento rotazionale e quindi all’apice della velocità raggiunta

 

Ora è normale porsi la domanda: COME E’ POSSIBILE TUTTO CIO’?

Cio che si evince da tale analisi computerizzata è stata chiamta: KINETIC SEQUENCE che se vogliamo tradurre in italiano possiamo farlo come, SEQUENZA DI ATTIVAZIONE SEGMENTARIA.

Nomi a parte l’elemento affascinante di quest’esplorazione tecnica è proprio la sequenza con cui le parti del corpo del giocatore si attivanodurante lo swing.

Possiamo inoltre dire che la parte innovativa e che ne costituisce la novità è nel downswing dove si è registrata proprio la successione 1 2 3 4, dove 1 è rappresentato dal complesso anche e bacino (complesso coxofemorale), 2 è la colonna dorsale compresa di cassa toracica, 3 sono le braccia partendo dallarticolazione della spalla e infine 4 è la testa del bastone.

Fonte Immagine: Golf Magazine (golf.com)

(la linea blu rappresenta proprio la testa del bastone che impatta la palla al picco in accelerazione)


Ora la seconda e lecita domanda che ci porremo sarà PERCHE’?

Credo sia una domanda più che logica ricercare il perché di questi risultati che molto spesso contraddicono le ore e ore di lezione che abbiamo fatto, che mettono in contraddizione anni di gioco.

E’ dunque necessario introdurre una definizione riguardante il pattern motorioquindi il modello secondo cui viene assicurata la corretta attivazione segmentaria:

il corpo si muove seguendo un modello costituito da articolazioni mobili collegate da segmenti stabili in maniera alternata

Ovvero partendo dal basso verso lalto ci troveremo di fronte al primo segmento garante della stabilità globale: IL PIEDE.

[ Infatti è comune avere a che fare con un piede piatto, che anche se corretto con solette apposite, sfocia in unalterazione dello schema motorio a livello centrale (il sistema nervoso trova uninterferenza con questa alterazione e non riesce a controllare il movimento al 100%).]

Solo con questo esempio potete facilmente comprendere come basti un solo elemento a creare uno scompenso di tutta la catena cinetica presa in esame, poiché si sta alterando il principio di base di alternanza tra articolazioni mobili e segmenti stabili.

Per essere più precisi vi riporto un piccolo schema che utilizzo quando analizzo lo swing nei golfisti che si rivolgono a me per prevenzione degli infortuni, preparazione atletica e per il trattamento dei disturbi muscolo-scheletrici:

STABILI

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MOBILI

Piede

Caviglia

Ginocchio

Anche e Bacino (coxofemorale)

Colonna lombare (CORE)

Colonna Dorsale

Scapola

Spalla

Gomito

Polso

La logica dunque ci suggerisce che quasi nel 2013 dovremmo rivedere il metodo di preparazione nel mondo del golf, affiancando l’aspetto tecnico del maestro al ruolo preventivo del chiropratico, e il tutto alla luce di questi nuovi elementi , poiché solo quando avremo il totale controllo della sequenza di attivazione segmentaria (kinematic sequence 1 2 3 4) potremo occuparci di generare la massima forza e velocità angolare, ottenendo quindi maggior distanza più solidità nel gioco e meno infortuni.

Rory e Tiger WoodsIn conclusione possiamo dire che: la corretta attivazione (tempi e modi) dei vari segmenti in gioco è garantita prima di tutto dalla consapevolezza del gesto tecnico in ogni sua parte.

Questa capacità viene poi espressa tramite il movimento finalizzato (swing), e tutto ciò viene comunque e sempre sotto il controllo del sistema nervoso centrale (snc), il quale per funzionare al 100% devessere messo in condizione di farlo.

La chiropratica si occupa proprio di questo, dell’integrità e la funzionalità del SNC e di conseguenza di migliorare la prestazione atletica (performance) risultante”.


Dr. La Rocca Benedetto

Laureato in chiropratica

Laureato in fisioterapia

Dr.larocca@yahoo.com

 

più informazioni su Dr. La Rocca Benedetto

A proposito benedetto la rocca

chiropratico

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